LE FORTIFICAZIONI DEL MONTE CELVA

Questa escursione ha inizio dal Passo Cimirlo a quota 733 metri, poco a monte del paese di Povo, e risale il versante sud-est del Monte Celva fino a raggiungerne la sommità a quota 998 metri.

Dal Passo Cimirlo (o Sella di Roncogno come riportano le mappe austriache dell’epoca) si segue il sentiero SAT 419 lungo la strada asfaltata che attraversa il villaggio di seconde residenze del Cimirlo. In circa 20 minuti si raggiunge comodamente forte di Roncogno che si trova proprio alla base delle pareti rocciose del Celva a quota 805 metri. Si tratta di un caposaldo in conci di calcare organizzato solo sul piano terra con una planimetria che disegna un irregolare ferro di cavallo. Il forte era collegato con le batterie e le fortificazioni del Monte Celva. Il forte era costruito per ospitare sia la truppa sia alcuni cannoni, ma allo scoppio della Grande Guerra l’opera fu ritenuta tecnologicamente superata ed il forte fu così trasformato a deposito ed i cannoni furono trasferiti in caverna sul Monte Celva.

Dal forte si prosegue sempre lungo il sentiero 419 fino a raggiungere località Celva Bassa a quota 890 m. Lungo questo tratto di sentiero sono numerose le opere militari che si possono visitare: caverne, fuciliere, postazioni d’artiglieria e la famosa gallerie denominata “Cento scalini”. Presso la stessa località Celva Bassa sono visitabili trincee e le casematte. Opere tutte visitabili con torcia e caschetto.

Si prosegue in direzione nord-ovest risalendo il crinale orientale del Monte Celva; la cima a quota 998 metri è raggiungibile in circa 20 minuti superando alcuni ripidi tratti del sentiero. Sulla cima la panoramica verso la Valle dell’Adige e verso la Valsugana è spettacolare. Anche qui è possibile visitare alcune postazioni in caverna.

 Bibliografia:

Il Monte Celva, l’ambiente e la storia, 2004, G. Gorfer e M. Visintainer, Azienda Forestale Trento-Sopramonte

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